La storia di Milano

Una città dai mille volti che ha Saputo sempre portare in alto la bandiera del suo popolo.

La storia di Milano inizia nel VI secolo a.C. con il primo insediamento celtico, ma quattrocento anni dopo fu conquistata dalle legioni romane e diventò Mediolanum, dopo una ribellione e l’alleanza con la città di Cartagine, nemica di Roma. L’indipendenza durò poco e nel 222 a.C fu annessa al regno dei Romani.

Il nome Mediolanum deriva dalla pronuncia latina di un termine celtico che significava “terra di mezzo”.

Milano divenne quindi capitale della parte occidentale dell’Impero, dopo la suddivisione amministrativa del governo d Roma, e si affermò come punto di riferimento per la cristianità: non a caso in città sono ancora oggi presenti chiese di origine paleocristiana, per esempio Sant’Ambrogio, Sant’Eustorgio, San Lorenzo. Ma nella Milano odierna rimane poco a testimonianza della civiltà romana: le Colonne di San Lorenzo e i resti al Monastero Maggiore.

Con la riforma di Augusto, Milano divenne capoluogo della regione Transpadana, ma fu anni dopo che la città assunse grande importanza, quando diventò residenza dell’Imperatore d’Occidente e con l’episcopato di Sant’Ambrogio, nella seconda metà del Trecento.

Milano vide anche tempi bui, per esempio a metà del Cinquecento, con la caduta dell’Impero romano, la città fu saccheggiata dai barbari e perse d’importanza, fino a vedere la vicina Pavia come capitale del regno romano-barbarico e dei Longobardi (dai quali prende il nome la regione Lombardia).

Milano riacquistò fama e importanza intorno all’anno Mille: divenne la città più popolata d’Italia e grande produttrice di lana, seta, armi e metalli.

Sempre in questi anni la città subì tribolazioni politiche: da libero comune al soggiogamento da parte di Federico Barbarossa, fino al XIV secolo durante il quale la signoria dei Visconti dominò la città, regalandole grande prestigio politico e culturale, iniziando i lavori del Duomo e del Castello. Pochi anni dopo, siamo nel Rinascimento, la città finì nelle mani della famiglia Sforza e visse la sua più grande fase di prosperità artistica.

In pieno ‘500 il territorio nel nord Italia divenne terra di scontro tra spagnoli e francesi, e furono i primi a prendere il dominio della città. Seguirono anni di buio politico e sociale, la peste flagellò la popolazione, ma nel ‘700 le cose erano pronte a cambiare.

La dinastia austriaca entrò a Milano e l’annesse al regno asburgico: siamo nel Settecento, l’orientamento laico e la ripresa economica portarono la città a un periodo florido sul piano politico, scientifico e culturale. Una fase che durò relativamente poco, perché passò presto sotto il controllo francese e divenne capitale del regno Italico.

Con la caduta di napoleone nel 1815 la città passò sotto la dominazione Austro-Ungarica, ma la città presto insorse contro i dominatori ed entrò a far parte del dominio Savoia e del successivo Regno d’Italia.

Nel 1919 Milano vide nascere tra le sue strade il movimento fascista, le cui testimonianze ritroviamo nella Stazione Centrale, nel Palazzo di Giustizia e nella Triennale di Milano.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, infine, subì gravi danni a seguito dei bombardamenti, ma dal ’46 ricominciò il florido periodo artistico ed economico che dura tutt’oggi.